Mentre l’Europa si confronta con l’evoluzione del paesaggio tecnologico e dei mercati digitali, emerge una domanda cruciale: l’Intelligenza Artificiale (AI) dovrebbe essere aggiunta al Digital Markets Act (DMA) dell’Unione Europea? Megan Kirkwood, una ricercatrice di Tech Policy Press, si immerge in questa complessa questione, esplorando i potenziali cambiamenti normativi che potrebbero rimodellare l’ecosistema digitale. Come dichiarato su Tech Policy Press, il DMA ha già avuto un impatto su attori chiave come Alphabet, Amazon e Facebook. Ora, l’attenzione si sposta sulla possibilità che l’AI si unisca ai loro ranghi.
L’Espansione del Raggio d’Azione del DMA
Dal sua implementazione nel marzo 2024, il DMA ha definito servizi di piattaforma core che le aziende gatekeeper devono rispettare. Questi includono motori di ricerca, reti sociali e altro, formando in totale 23 servizi. I passi cauti della Commissione verso l’inclusione dell’AI mirano ad affrontarne l’influenza crescente e le sfide uniche che essa pone.
Integrare l’AI: Una Questione di Conformità
Il 14 ottobre 2024 è stato compiuto un passo significativo con il lancio di una gara d’appalto per esplorare come le tecnologie emergenti, in particolare l’AI generativa, si allineino con il DMA. Un gatekeeper con servizi integrati di AI potrebbe rientrare nel quadro normativo esistente, o una nuova designazione è necessaria? Kirkwood presenta un dibattito convincente sulle implicazioni di questa esplorazione.
Un Invito all’Azione: Le Consultazioni della Commissione
Arrivando a maggio 2026, verrà condotta una revisione dell’efficacia del DMA, sondando se l’inclusione dell’AI si allinea meglio con la creazione di mercati digitali equi. Una consultazione incentrata sull’AI ha già raccolto informazioni sugli ostacoli che frenano lo sviluppo di modelli AI competitivi, evidenziando aree come la capacità di calcolo e l’accesso ai modelli fondamentali.
Un’Opinione Divisa
L’idea di conferire all’AI lo stato di servizio core di piattaforma trova sostenitori in nazioni europee come Francia e Germania. Queste voci sottolineano il peso del potere informatico nell’evoluzione dell’AI e mettono in luce gli interessi acquisiti e il potenziale monopolio di grandi aziende tecnologiche come Microsoft e Google.
Il Bivio: Cloud vs. AI
Kirkwood analizza ulteriormente potenziali vie per implementare regolamentazioni eque, contemplando se l’attenzione dovrebbe spostarsi sul cloud computing come servizio core, data la sua importanza nella costruzione di AI su larga scala. Michelle Nie promuove questa strada per mitigare le discrepanze di potere tecnologico e favorire la concorrenza.
Una Lama a Doppio Taglio: Pro e Contro della Designazione
Alba Ribera Martínez offre un controargomento, suggerendo che l’applicazione delle disposizioni esistenti del DMA piuttosto che modificarle per l’AI potrebbe essere sufficiente. Sottolinea le sfide e i rischi intrinseci nell’aggiungere l’AI, che potrebbero portare i mercati europei a perdere funzionalità e modelli su misura.
Considerazioni Finali
La decisione di designare l’AI sotto il DMA porta con sé implicazioni che vanno oltre la conformità: ha il potenziale di ridefinire la competitività digitale in Europa. Una comprensione sfumata di se adottare, adattare o rinnovare i framework attuali potrebbe influenzare profondamente il panorama tecnologico negli anni a venire.