Il primo ministro della Danimarca, Mette Frederiksen, ha suscitato l’attenzione con un annuncio audace volto a proteggere l’infanzia dalla presa dell’era digitale. In un discorso potente, ha dichiarato che il paese intende vietare l’accesso ai social media a chi ha meno di 15 anni. Il suo messaggio è stato chiaro: la tecnologia, pur essendo uno strumento potente, sta “rubando l’infanzia ai nostri bambini”.
L’impatto dei social media sulle giovani menti
Il primo ministro danese ha messo in luce tendenze preoccupanti in cui i telefoni cellulari e i siti di social network sono stati collegati a un aumento dell’ansia e della depressione tra i giovani. Il flusso costante di informazioni e il rumore digitale stanno portando a problemi di concentrazione e a un distacco dalle interazioni nel mondo reale. È un sentimento condiviso da molti nel governo, suggerendo una mancanza di concentrazione e l’esposizione a contenuti che dovrebbero rimanere schermati alle giovani menti in via di sviluppo.
Emerge una conversazione globale
Le misure proposte dalla Danimarca risuonano con azioni intraprese in altre parti del mondo. L’Australia sta stabilendo linee guida severe per piattaforme come Facebook e TikTok, mentre la Norvegia sta aumentando il limite di età minimo per l’uso dei social media a 15 anni, unendosi alla Danimarca in questo movimento trasformativo. Leader come Jonas Gahr Støre della Norvegia sottolineano la necessità di un intervento politico per frenare il potere che gli algoritmi hanno sulle vite dei bambini.
Alla ricerca di un panorama digitale più sicuro
Nel suo discorso, Frederiksen ha citato statistiche preoccupanti: una disconnessione notevole tra i giovani ragazzi, con il 60% che non incontra amici offline e una sorprendente percentuale del 94% di bambini che possiedono profili sui social media prima dei 13 anni. Caroline Stage, ministro danese per la digitalizzazione, ha rispecchiato questa preoccupazione, chiedendo un passaggio “dalla prigionia digitale alla comunità”. Ha sottolineato che la responsabilità della sicurezza digitale dei bambini non può ricadere unicamente su piattaforme indifferenti al loro benessere.
Cosa riserva il futuro
Il governo danese mira a implementare queste modifiche rapidamente entro l’anno successivo, seguendo iniziative come quelle in Grecia, esortando l’UE a stabilire una “età della maturità digitale”. Ciò richiederebbe il consenso dei genitori per l’accesso ai social media, garantendo un ambiente digitale protetto. Come affermato in The Guardian, questi sforzi globali evidenziano un impegno universale per promuovere uno spazio digitale sicuro per i giovani, in un crescente consenso che una revisione dell’accesso alle piattaforme digitali è cruciale.
Questo cambiamento arriva insieme a iniziative per vietare i telefoni cellulari nelle scuole in tutta la Danimarca, rafforzando il messaggio della necessità di un coinvolgimento e benessere più sano tra i bambini. Il mondo osserva mentre la Danimarca e i suoi alleati stabiliscono un precedente su come le nazioni possano reclamare l’infanzia dalla presa incessante della digitalizzazione.